Dott.ssa Federica Carosi, socia Agifar Roma

Secondo uno studio del National institute of mental health circa il 20 % della popolazione mondiale soffre di ansia. [1] Facciamo una premessa: l’ansia di per sé non è una malattia. È una reazione naturale che serve al nostro organismo per mantenersi vigile di fronte a un pericolo o ad una minaccia. Oggi questa sensazione la sperimentiamo ad esempio in attesa di una gara, di una scadenza importante al lavoro o di un esame universitario. In questo caso si parla di ansia fisiologica e questa reazione permette al nostro organismo di migliorare le prestazioni ed essere pronti a contrastare lo stato ansioso. Quando invece quest’ agitazione si avverte per un pericolo che non esiste realmente o le reazioni sono quantitativamente esagerate, si parla di ansia patologica.

A livello fisiologico oltre ai più noti neurotrasmettitori già da tempo associati alla modulazione dell’ansia, quali il GABA, l’acido glutammico e le monoamine, sono stati identificati diversi altri mediatori, come i neurosteroidi e le citochine.

Lo studio delle piante e la ricerca empirica ci hanno permesso di trovare nel regno vegetale un ottimo alleato per contrastare l’effetto che l’ansia patologica ha sul nostro organismo.

Una delle più famose piante utilizzate nella medicina moderna è sicuramente la valeriana.

La Valeriana officinalis stimola a livello presinaptico il GABA, inibisce la ricaptazione del GABA e il suo catabolismo. In generale ha un’azione gabaergica (aumenta la risposta inibitoria). Uno studio recente ha dimostrato che, oltre a queste attività, la valeriana possiede un effetto rilassante sul muscolo scheletrico. Riducendo la forza muscolare scheletrica senza influire sulla resistenza e sul tono neuromuscolare, la Valeriana officinalis potrebbe indurre effetti collaterali meno indesiderati rispetto agli agenti miorilassanti standard. Molto spesso si trova in commercio associata ad altre piante come passiflora e melissa. La Passiflora incarnata, detta anche fiore della passione, contiene al suo interno flavonoidi con proprietà neurosedative, mentre la Melissa officinalis possiede un’azione calmante, carminativa e spesso trova impiego delle distonie neurovegetative.

Molte formulazioni in commercio sfruttano la capacità che ha ogni droga di agire su più distretti. Ad esempio il Biancospino viene utilizzato per la sua azione a livello cardiaco in quanto ha la capacità di contrastare le palpitazioni e la tachicardia.

Non solo è possibile assumere queste piante tramite preparati, capsule, sciroppi e gocce, ma utilizzando l’antica tecnica dell’aromaterapia si possono sfruttare gli effetti benefici degli oli essenziali. La lavanda è molto utilizzata in questo campo per le sue proprietà neurosedative e miorilassanti.

Tutti questi rimedi naturali trovano largo impiego nelle forme di ansia lieve o moderata.

Possono essere assunte al mattino per distendersi e alla sera, con dosaggi maggiori, per favorire il sonno. Hanno un’ottima efficacia, sono versatili e non danno dipendenza. Non possiamo togliere le preoccupazioni dalla nostra vita, ma possiamo sfruttare al meglio quello che la vita ci offre per vivere più serenamente le nostre giornate e, in questo caso, un importante aiuto ci viene offerto dalla natura.

[1] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5934700/

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