
Dott. Alberto Maria Angelini, Redattore Farmanews e Consigliere Agifar Roma
La farmacia dei servizi è un’evoluzione dell’attività professionale nell’ambito delle cure primarie, nata dalla volontà di estendere i servizi territoriali al fine di ampliare il ruolo che le farmacie devono assolvere nell’ambito del Sistema sanitario nazionale. Ed in questo contesto la Legge di bilancio 2020 potrebbe aver permesso di raggiungere un importante traguardo nella strada ormai lunga quasi un decennio della farmacia dei servizi. La Commissione Bilancio del Senato ha infatti approvato un emendamento per estendere la sperimentazione della farmacia dei servizi, per il biennio 2021-22, a tutte le Regioni del Paese.
“L’accordo siglato in Conferenza Stato-Regioni sulle linee di indirizzo per la sperimentazione della Farmacia dei servizi è un passaggio fondamentale per il servizio farmaceutico italiano e la rete delle farmacie di comunità ma, soprattutto, per il Servizio sanitario nazionale e la tutela della salute”, lo sottolinea la Fofi in una nota all’indomani dell’accordo tra Governo e Regioni per l’avvio della sperimentazione. L’importanza del modello della Farmacia dei servizi – prosegue la nota della Fofi – è confermata dalla richiesta delle Regioni stesse di ulteriori stanziamenti, tratti dal fondo per gli obiettivi di piano, rispetto ai 36 milioni previsti dalla Legge di Bilancio 2018, così da permettere che la sperimentazione possa essere condotta anche in altre Regioni oltre le nove originariamente previste, che sono Piemonte, Lazio e Puglia nel 2018; Lombardia, Emilia
Romagna e Sicilia nel 2019; Veneto, Umbria e Campania nel 2020. Le linee di indirizzo, frutto del gruppo di lavoro istituito dal Ministero della Salute sono un modello a livello internazionale per l’applicazione e la validazione della pharmaceutical care sul territorio, grazie alla partecipazione delle Regioni, Federfarma, Assofarm, Utifar, Sifo, Fimmg, Fnomceo, Fnopi, Agenas e Cittadinanzattiva. I protocolli messi a punto – secondo la Fofi – “permetteranno infatti l’erogazione di prestazioni omogenee su tutto il territorio nazionale così come la loro valutazione sul piano dei risultati in termini di maggiore salute ed economici”.
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