
A cura della Dott.ssa Paola Giardini, Socia Agifar Roma
La circolazione venosa ha la funzione dii regolare il carico cardiaco grazie all’apporto del sistema venoso profondo, e di termoregolazione grazie al sistema venoso superficiale.
L’insufficienza venosa è una condizione alterata del ritorno venoso al cuore che può provocare fastidi agli arti inferiori e alterazioni cutanee. È causata da un’incontinenza delle valvole venose, da un’insufficiente contrazione della muscolatura che avvolge le vene, da un’ostruzione venosa.
Queste tre cause comportano un non corretto ritorno del sangue al cuore e, conseguentemente, un accumulo della massa sanguigna agli arti inferiori. Si verifica un aumento di pressione sulle gambe che nel tempo comporta alterazione della parete delle vene, le quali potrebbero perdere la loro struttura contenitiva.
Molte persone con insufficienza venosa usano le calze elastiche da indossare al mattino. In posizione ortostatica, circa 0,5 lt di sangue va alle gambe; se non si hanno strutture venose ben formate e un’adeguata forza muscolare venosa, si ha uno stravaso di liquidi e quindi edema.
Una vena sana ha valvole adeguate sia per funzione sia per struttura e deve avere bassa la pressione intravascolare nonché la forza di taglio.
Il flusso di sangue nelle vene è spontaneo e fasico con gli atti respiratori.
È importante che le persone respirino bene con atti respiratori regolari e fluidi. Spesso non accade in chi soffre di ansia, attacchi di panico, dove si ha una respirazione molto alta e cioè si respira prettamente con il torace che con l’addome.
Ci deve essere una corretta continenza valvolare per favorire un’alta forza di taglio che determina una corretta sintesi di molecole quali NO, prostacicline con attività antitrombotica favorente un’adeguata corrente venosa.
Nel caso in cui questi elementi venissero meno, è alta la probabilità che si verifichi l’insufficienza venosa.
Tra ii fattori di rischio ci sono l’età, il sesso femminile, l’obesità, i fattori genetici e la postura eretta prolungata. Si verifica un’alterazione della struttura endoteliale delle vene (parete e valvole) con edema e stasi venosa. L’insufficienza venosa è un’infiammazione che si presenta con dolore, prurito, bruciore, rossore e alterazioni cutanee delle gambe.
Lo stato infiammatorio può evolvere in rimodellamento di valvole e vene, alla base di un’insufficienza valvolare, con la comparsa aggiuntiva di vene varicose e crampi notturni.
La terapia farmacologica si attua in prevenzione e in trattamento dell’insufficienza venosa cronica. È prettamente consigliato un approccio naturale con sostanze attive dal punto di vista antiossidante, antinfiammatorio e flebo tonico. Si può agire rinforzando la parete venosa, e svolgendo un’attività anti edematosa e vasocinetica.
I principali vasoattivi sino i flavonoidi, le saponine, i lattoni e, meno comuni, i prodotti di sintesi o dii origine animale come il naftazone e il benzarone. Tra i flavonoidi molto usata è la diosmina del Citrus, la quercetina della Vitis vinifera e dell’Aesculus hyppocastanum; le proantocianidine della Vite bianca con azione antiossidante.
L’escina è la saponina presente per il 3-10% nell’Aesculus hyppocastanum, come la ruscogenina nel Ruscus aculeatus, e le cumarine del Melilotus officinalis che oltre a un’attività astringente e anticoagulante, hanno un ruolo antibatterico.
La terapia va intesa da proseguire 365 giorni l’anno, in quanto l’insufficienza venosa non è correlabile alla temperatura calda della stagione estiva.
Ulteriori consigli da dispensare potrebbero essere evitare il fumo, non indossare vestiti stretti, evitare dii stare fermi in piedi per lunghi periodi, dormire con le gambe rialzate, praticare passeggiate a piedi. È da evitare l’esposizione prolungata al sole mentre è consigliato un massaggio sulle gambe con gel delicati dal basso verso l’alto per circa quindici minuti la sera e, in caso di fastidi, per più volte durante la giornata