Dott.ssa Maria Francesca Lioni, Socia Agifar Roma

La cistite è un’infezione del basso tratto urinario che colpisce prevalentemente le donne. L’agente eziologico responsabile della maggior parte delle infezioni urinarie non complicate (IVU) è l’Escherichia coli (75-90% dei casi); gli altri batteri coinvolti sono lo Staphylococcus saprophyticus (5-15%), la Klebsiella pneumoniae ed il Proteus mirabilis (5-10%).
Noi farmacisti lo sappiamo bene: le cistiti sono un problema di salute molto comune. Il trattamento farmacologico standard della cistite si basa sulla terapia antibiotica. Gli agenti di prima linea più frequentemente prescritti sono la nitrofurantoina (Neo Furadantin®), la fosfomicina (Monuril®) e il trimetropim-sulfametossazolo (Bactrim®).
In genere, questo tipo di IVU viene diagnosticata attraverso i sintomi che il paziente riferisce. La diagnosi andrà confermata dal medico attraverso l’analisi delle urine, ma il farmacista, in quanto consulente della salute, può fare un primo inquadramento clinico che permetta un concreto e rapido aiuto al paziente con sintomatologia acuta e/o forme recidive. Del resto, la farmacia è il primo avamposto del Sistema Sanitario Nazionale (SSN). Il consiglio del farmacista per affrontare la cistite si basa sulla medicina naturale. Tra i rimedi fitoterapici quelli più utilizzati sono:
• il Mirtillo rosso americano (Cranberry), le cui bacche sono ricche di polifenoli tra cui le proantocianidine, molecole che ostacolano l’adesione batterica alle cellule uroepiteliali; inoltre, contiene acido ursolico, dotato di proprietà antiinfiammatorie [1];
• l’Uva ursina, che agisce grazie sia all’arbutina che ha proprietà antibatteriche, sia agli iridoidi che svolgono azione antiinfiammatoria;
• il D-mannosio, uno zucchero estratto dalla betulla o dal larice, che blocca la proliferazione batterica ed evita che i batteri si attacchino alle pareti del tratto urinario.
Un aspetto molto importante riguarda la prevenzione dalle ricorrenze di cistite. Gli integratori naturali possono cercare di ridurre la frequenza di infezioni. Tra le strategie fitoterapeutiche troviamo anche l’uso di piante come l’Orthosiphon e l’Ononide che aumentano l’attività diuretica, oppure l’Echinacea, una pianta immunostimolante che migliora le difese immunitarie dell’organismo potenziando l’attività dei fagociti, cellule che catturano e digeriscono gli aggressori dell’organismo [2]. È consigliato anche l’utilizzo di probiotici per favorire l’equilibrio della flora batterica intestinale. Infatti, molti studi dimostrano che garantire la condizione di eubiosi con l’assunzione di probiotici specifici, come Lactobacillus rhamnosus o plantarum, aiuti a combattere l’infezione più rapidamente e riduca il manifestarsi di cistiti ricorrenti [3].
La proposta fitoterapica, a differenza del trattamento antibiotico, non crea resistenza da parte dei batteri, risultando così un rimedio valido anche a lungo termine.
Quindi, considerando l’oramai nota diffusione dell’antibiotico-resistenza e l’incremento della spesa sanitaria associata al consumo totale di antibiotici, il farmacista grazie alla sua perizia in campo fitoterapico si pone come un sostanziale aiuto per la comunità e per il SSN.

[1]Mantzorou, M., & Giaginis, C. (2018). Cranberry Consumption Against Urinary Tract Infections: Clinical Stateof- the-Art and Future Perspectives. Current pharmaceutical biotechnology, 19(13), 1049–1063. https://doi.org/10.2174/1389201020666181206104129

[2 ]Barrett, B. (2003). Proprietà medicinali dell’echinacea: una revisione critica. Fitomedicina , 10 (1), 66-86.[3] Fraqueza, A. C. M. (2018). A Fitoterapia na profilaxia e terapêutica de infeções do trato urinário não complicadas: o caso particular da cistite (Doctoral dissertation).

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