Dott.ssa Federica Carosi, Socia Agifar Roma

Si stima che il corpo umano sia ricoperto sia esternamente che internamente da miliardi di batteri, la maggior parte dei quali residenti nell’intestino. La totalità dei singoli microrganismi che vivono e colonizzano il nostro corpo viene definita microbiota umano. [1] I geni che quest’ultimo è in grado di esprimere contribuiscono al mantenimento dello stato di salute e supportano numerose funzioni umane, tra cui digestione, sintesi di composti e sviluppo del sistema immunitario. Molti studi hanno confermato una profonda connessione tra intestino e cervello; fattori come stress, dieta, uso di antibiotici, ecc. possono compromettere il buon funzionamento di entrambi gli organi. Si pensi ad esempio a quanto l’ansia possa influire sul nostro tratto gastro-intestinale. Gastrite e reflusso sono solo alcune delle conseguenze di questa profonda relazione. Oggi queste patologie vengono trattate efficacemente con inibitori di pompa protonica, anti h2, alginati ecc… [2]

Recentemente gruppi di ricercatori hanno ipotizzato una relazione tra la disbiosi intestinale e il ristagno di acidi nello stomaco causato da un cattivo svuotamento gastrico. Un articolo pubblicato nel novembre 2019 da una nota università della Cina ha dimostrato che l’assunzione di ceppi batterici selezionati può aumentare la produzione di serotonina e la motilità gastro-intestinale, migliorando di molto la peristalsi e il fenomeno della dispepsia. [3]

Sono stati messi appunto protocolli di pulizia dell’intestino che, tramite l’assunzione di ceppi probiotici specifici, sono in grado, a dovute concentrazioni, di ripristinare un normale stato di omeostasi. In particolare Saccharomyces boulardii e enterococcus faecium contrastano la proliferazione dei batteri dannosi, li spiazzano dalla mucosa intestinale a favore di quelli buoni che sono così in grado di ripristinare la normale barriera che fungerà da filtro per le sostanze tossiche e supporto per le cellule del sistema immunitario. I bifidobacteri depurano il fegato e riducono la formazione di gas intestinali. Lactobacillus rhamnosus e lactobacillus acidophilus ripristinano la flora batterica e i normali processi metabolici ad essa collegati. Questi ultimi due ceppi di lactobacillus, associati al lactobacillus Reuteri, inibiscono inoltre la crescita e la colonizzazione da parte di microrganismi patogeni come candida albicans e gardnerella vaginalis e trovano largo impiego nel trattamento delle vaginosi.

Molte branche della medicina si stanno specializzando nell’individuare la migliore relazione tra tipologia di ceppi batterici e distretto alterato.

Queste sono solo alcune delle applicazioni possibili sull’uso di probiotici e molte altre sono già in sperimentazione per affezioni più gravi e croniche.

In un futuro prossimo sarà possibile trattare molte patologie con questi microrganismi viventi in maniera del tutto innovativa. I batteri, possedendo un loro proprio patrimonio genetico, saranno in grado di apportare benefici alla salute dell’ospite tramite condivisione di geni che, codificati, possono alterare in maniera positiva il metabolismo interno.

[1] https://microbioma.it/gastroenterologia/microbiota-e-microbioma-quale-differenza/

[2] https://www.annualreviews.org/doi/abs/10.1146/annurev-pharmtox-010919-023628

[3] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31660551

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