Dott.ssa Sally Fadlon, Socia Agifar Roma

Sport e lavoro sono due momenti della nostra vita molto importanti seppur non sempre semplici da conciliare. Ma ove possibile i vantaggi sono molteplici.
Come si potrebbe fare ad unire questi due mondi?
Per conciliare lo sport con il lavoro innanzitutto serve la forza di volontà, ma la spinta può essere sicuramente la voglia di stare bene con sé stessi.
Lo sport se fatto prima di andare a lavorare ha tantissimi effetti positivi sul nostro organismo.
Sappiamo bene che l’attività fisica ci aiuta a far produrre la serotonina e le endorfine che ci donano la sensazione di benessere e come effetto concatenato ci permetteranno di vivere meglio la giornata lavorativa.
Facendo attività fisica scarichiamo tutte le nostre tensioni, distendiamo i muscoli ed attiviamo la circolazione nella maniera più naturale ed efficace possibile.

L’attività fisica prima di andare al lavoro o a scuola migliora la nostra capacità di concentrazione e di conseguenza le nostre performance lavorative. Per questo motivo, sono sempre di più le persone che la mattina decidono di correre o camminare nelle strade delle città semi deserte, vivendo un’esperienza unica e molto salutare.

Una grande mole di lavoro incrementa lo stress psicofisico e di conseguenza riduce la qualità della vita nel lavoratore, ha un impatto negativo sulla sua salute e incrementa l’assenteismo e la produttività. Alcuni studi hanno trovato una relazione sulla riduzione dello stress nel lavoratore e l’attività fisica. (1)

Uno studio molto interessante ha invece testato su alcuni impiegati la possibilità di fare sport all’aperto o indoor e su i due gruppi in esame sono stati misurati parametri prima e dopo l’esercizio. I parametri analizzati erano: livello di benessere, effetto ambientale, livello sierologico di cortisolo, pressione arteriosa.
In entrambi i gruppi dopo un periodo di 10 settimane si è visto che in Post esercizio la differenza tra i parametri non era molta, ma sicuramente il gruppo che ha seguito un allenamento outdoor, nei parchi o comunque in zone verdi ha mostrato un livello di benessere maggiore e questo è molto importante. (2)

Un’indagine del 2014 sul mondo del lavoro, condotta in 33 Paesi del mondo, da parte della olandese Randstad Workmonitor, su un campione di lavoratori dipendenti tra i 18 ed i 65 anni, ha rilevato che il 78% dei dipendenti italiani, quando pratica attività sportive ottiene migliori risultati nel proprio lavoro. Per l’86% dei dipendenti restare in forma è una propria responsabilità. (3)

Altro valore interessante è stato misurato in uno studio che ha monitorato soggetti con annessi dolori muscolo-scheletrici e stress correlati all’attività lavorativa.
Sono stati analizzati i soggetti facendo seguire loro 3 fasi’
-1° fase: pre-test con un questionario;
-2° fase: 2 volte a settimana sono state introdotte attività fisiche di 15 min per un periodo di 10 settimame;
-3° fase: post-test con un secondo questionario.
Si è notato che effettivamente i dolori a livello di collo, cervicale, schiena, anche e piedi erano visibilmente ridotti mentre i livelli di stress non si sono ridotti in modo rilevante. (4)

Fare sport è sinonimo di energia, benessere e salute e ricordiamo che lo sport resta un pensiero positivo e ci fa essere più sorridenti, pertanto andare a lavorare dopo aver eseguito un allenamento può solo donarci delle buone sensazioni e farci vivere al meglio il nostro lavoro.

(1) Associations Between Workplace Exercise Interventions and Job Stress Reduction: A Systematic Review.
Sungwon Park MSN, RN, Min Kyeong Jang, PhD, RN, KOAPNFirst , August 24, 2019.

(2)Calogiuri, G., Evensen, K., Weydahl, A., Andersson, K., Patil, G., Ihlebæk, C., Raanaas, R. K. (2016). Green exercise as a workplace intervention to reduce job stress. Results from a pilot study. Work, 53, 99-111.

(3)https://www.runu.it/randstad-workmonitor-chi-fa-sport-rende-meglio-al-lavoro/

(4)The effects of compensatory workplace exercises to reduce work-related stress and musculoskeletal pain. Fabiana Cristina Taubert de Freitas-Swerts, Maria Lúcia do Carmo Cruz Robazzi.
Enfermagem vol.22 no.4 Ribeirão Preto July/Aug. 2014

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