Dott.ssa Antonella Danese

Quando arriva il freddo le piante immunostimolanti ci vengono in soccorso. Queste piante al loro interno hanno sostanze che agiscono prevalentemente tramite la stimolazione non specifica dei meccanismi di difesa immunitaria e sono, in campo medico, un coadiuvante alla diffusa profilassi vaccinica. L’uso di piante medicinali per stimolare il sistema immunitario di un organismo ha il vantaggio che ad agire non è una singola molecola, bensì il complesso fitoterapico della pianta. Le piante immunostimolanti sono utili per le sindromi influenzali, negli stati febbrili per rafforzare le difese dell’organismo e sono un supporto in pazienti temporaneamente immunodepressi. Sono utili nei cambiamenti di stagione o quando si avvertono i primi sintomi delle malattie da raffreddamento, quando l’organismo è più sensibile per l’attacco di virus e batteri. 

Visto il periodo a cui andiamo incontro tra le piante più famose del periodo natalizio c’è sicuramente il vischio.

È una pianta che ha una certa importanza nelle tradizioni folkloristiche. Infatti per molti popoli primitivi era dotato di molte virtù curative e fecondative. Ancora adesso è considerato augurale soprattutto tra i popoli nordici. Pino il vecchio diceva che fosse una sorta di Panacea in grado di curare sia l’anima che il corpo, che portava ricchezza ed era in grado di conciliare il sonno.                       

In Boemia veniva chiamato “la scopa del tuono” e si credeva che il vischio potesse allontanare fulmini.

In Africa è considerata una pianta sacra che tutelava l’incolumità, per questo chi andava in guerra portava con sé alcune foglie.

E’ costituito dalle foglie e dai rami di Viscum album L.(Fam. Loranthaceae). Viscum, riferito alla sostanza appiccicaticcia che si ricava dai frutti; album, per il colore bianco dei frutti.

Cresce in Europa, dal mare alle colline, in Africa settentrionale, e Asia. Il frutto è una bacca globosa, gelatinosa, semitrasparente, somigliante ad una perla. È una pianta emiparassita fornita di speciali radici (gli austori) che penetrano nel legno degli alberi ospiti: vive su diverse piante come melo e pioppo, abete bianco. I componenti principali sono

I principali componenti responsabili delle azioni farmacologiche del vischio sono le amine, le lectine ed i flavonoidi.

Il vischio ha azione ipotensiva grazie alla presenza nella droga di acetilcolina, tiramina, acido γ-aminobutirrico e di flavoni, ma anche immunostimolante e citotossica.

Si ritiene che l’attività immunostimolante sia dovuta ad un aumento della fagocitosi ed alla stimolazione della risposta immunitaria umorale e cellulare. Estratti di vischio aumentano la sintesi di TNF-, interleuchina-1 ed interleuchina-6, mediatori che potrebbero anche diminuire la vitalità delle cellule tumorali e renderle sensibili al processo apoptotico. Il vischio oltre ad avere attività agglutinante, possiede anche potere citotossico: infatti, le lectine del vischio si legano a diverse cellule, inclusi linfociti, leucociti, macrofagi e proteine plasmatiche. Questi studi non sono stati condotti con rigore scientifico e quindi, pur mostrando risultati positivi, non consentono di trarre conclusioni sulla reale efficacia del vischio come antitumorale.

Con questo articolo colgo l’opportunità di un sincero augurio di buon Natale da parte mia e di tutta la redazione di Farmanews

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